Alcuni bambini sono maggiormente a rischio di difficoltà di lettura. Più fattori di rischio ha un bambino, più è probabile che incontri problemi di lettura. Alcuni bambini hanno specifiche disabilità che rendono difficile l’apprendimento della lettura. Altri vengono a scuola senza le esperienze di alfabetizzazione di cui hanno bisogno per diventare lettori. Alcuni hanno ricevuto istruzioni di lettura scarse o inadeguate. Essere a rischio di difficoltà non significa che il bambino sia destinato a essere un cattivo lettore, ma indica che potrebbe aver bisogno di un monitoraggio particolarmente attento e di un intervento tempestivo per prevenire difficoltà di lettura. È qui che entrano in gioco i bravi insegnanti!
Identificare i fattori di rischio
In base agli studi predittivi si può concludere che nessun singolo fattore di rischio, preso singolarmente, è sufficiente per prevedere le difficoltà di lettura di un bambino. In combinazione, tuttavia, le misure di vari tipi di rischio – individuale, familiare e demografico – possono fornire utili stime dei livelli di competenza futuri del bambino.
Sebbene l’accuratezza della previsione sia parziale, gli errori di previsione possono essere tollerati purché i progressi dei bambini siano attentamente monitorati durante la scuola materna e oltre. Il modo in cui i diversi sistemi scolastici possono utilizzare al meglio le informazioni disponibili sugli indicatori di rischio deve essere adattato alle loro particolari esigenze, obiettivi e risorse.
Fattori di rischio di gruppo
Alcuni gruppi di bambini sono a rischio di difficoltà di lettura perché affetti da una o tutte le seguenti condizioni: ci si aspetta che frequentino le scuole in cui il rendimento è cronicamente basso; Vivono in quartieri con obiettive difficoltà socio-economiche; hanno una conoscenza limitata dell’italiano parlato;
Fattori di rischio individuali
L’evidenza indica anche che i singoli bambini, indipendentemente dal fatto che si trovino o meno di fronte a condizioni di rischio sopraelencate, possono essere maggiormente a rischio rispetto ad altri bambini altrimenti comparabili per difficoltà di lettura per uno o tutti i seguenti motivi: sono figli di genitori con storie di difficoltà di lettura; hanno acquisito meno conoscenze e abilità relative all’alfabetizzazione durante gli anni prescolari, o per mancanza di esperienze di alfabetizzazione domestica appropriate e/o come risultato di alcune limitazioni cognitive intrinseche; mancano di abilità adeguate all’età nell’elaborazione cognitivo-linguistica correlata all’alfabetizzazione, in particolare consapevolezza fonologica, denominazione conflittuale, ricordo di frasi/storie e abilità linguistiche generali; è stato diagnosticato che hanno una specifica compromissione del linguaggio precoce; hanno problemi di udito; hanno una diagnosi medica primaria con la quale i problemi di lettura tendono a manifestarsi come sintomo secondario
Come l’insegnante può avvantaggiarsi di queste informazioni
Rilevare i problemi in anticipo, al fine di evitare altri problemi in seguito, è la soluzione più pratica. La facilità, il costo e l’affidabilità con cui è possibile misurare i vari fattori di rischio sono quindi una tematica centrale.
Molti dei fattori di gruppo sopra menzionati (ad esempio difficoltà socio-economiche) sono misure facilmente accessibili. Laddove presenti, è possibile prevenire efficacemente e intervenire precocemente in tutto l’arco di età in cui il bambino frequenta la scuola, approfittando dell’ambiente protetto assicurato dalla scuola stessa quotidianamente.
Gli strumenti di screening pediatrico sono efficaci nell’identificare i bambini che hanno gravi disturbi sensoriali o dello sviluppo (disturbi dell’udito, disturbi del linguaggio specifico). Quando questi sono presenti, possono essere previste prevenzioni e interventi precoci.
Alcuni screening fanno già parte delle regolari visite pediatriche al bambino, in questo caso le informazioni potrebbero aiutare a definire il rischio, soprattutto se aggregate con altri fattori di rischio.
Lo screening dell’asilo e della scuola poi è diventato ragionevolmente accurato quando viene misurata una combinazione di abilità (sebbene la combinazione ottimale non sia ancora stata identificata). Idealmente, le procedure di screening dovrebbero essere rapide ed economiche; dovrebbero identificare tutti o la maggior parte dei bambini che hanno il problema specifico; e dovrebbero erroneamente rilevare nessuno o pochi bambini che non hanno il problema.
Per raggiungere l’obiettivo di prevenire le difficoltà di lettura, non sarà fattibile o appropriato fornire lo stesso tipo di intervento a tutti questi gruppi e individui ma occorrerà predisporre interventi prevalentemente individuali, sebbene alcuni tipi di programmi possano essere di beneficio per tutti.