l’Italia ha una popolazione etnica, linguistica e culturalmente diversificata in rapida crescita. Il cambiamento demografico nell’ultimo decennio è particolarmente degno di nota tra i bambini piccoli. Questo dato, confortato da numerose statistiche ufficiali, presenta importanti implicazioni per le scuole in termini di policy e pratiche di classe, alla valutazione e al collocamento in programmi di supporto per bambini con maggiori difficoltà linguistiche, all’istruzione di una e più lingue in classe e al rendimento scolastico generale.
Un’ampia componente delle capacità di lettura ed espressione dei bambini nella scuola materna ed elementare si formano in giovanissima età, dichiara una ricerca di Lonigan, Burgess, & Anthony del 2000. Le competenze e le abilità dei bambini piccoli (0-5 anni) predicono gli esiti successivi di alfabetizzazione e capacità espressiva dei bambini.
La Lettura Dialogica è una strategia di lettura interattiva che promuove lo sviluppo del linguaggio dei bambini attraverso l’argomentazione, il ragionamento e l’estensione dei pensieri dei bambini supportata dal lettore adulto. La strategia ha dimostrato in diverse ricerche di sostenere lo sviluppo del linguaggio orale dei bambini e delle prime abilità di alfabetizzazione, incluse le capacità espressive e relazionali bambino-adulto (in questo caso Insegnante) e bambino-coetanei. I ricercatori che utilizzano strategie di Lettura Dialogica hanno riportato risultati positivi significativi nello sviluppo della lingua orale di origine, lingua di casa (Crain-Thoreson & Dale , 1999; Lonigan & Whitehurst, 1998; Valdez-Manchaca & Whitehurst, 1992; Whitehurst, et al., 1988; Mary Ellen Donovan Huennekens, 2013).
Esistono diverse teorie sull’acquisizione della seconda lingua tra i bambini piccoli. La più diffusa è la teoria del Trasferimento di Competenze. Cummins (1996) ha suggerito che possono esistere “competenze di base comuni” (p. 250) nella lingua in modo tale che le abilità nella prima lingua mediano favorevolmente l’acquisizione di una seconda lingua. Il trasferimento interlinguistico delle competenze può essere concettualizzato come “l’accesso e l’uso delle risorse linguistiche della prima lingua da parte degli studenti mentre imparano altre lingue” (Leafstadt & Gerber, p. 27). Il principio è suscettibile di inversione, ovvero il trasferimento interlinguistico può avvenire anche con il trasferimento delle risorse imparate nella seconda lingua – in questo caso l’italiano – ed essere favorevolmente trasferite alla lingua d’origine.
Numerose ricerche evidenziano come la Lettura Dialogica applicata in classe, quindi in lingua italiana, possa generare benefici nella lingua d’origine, parlata in casa. Viceversa, anche la Lettura Dialogica esercitata a casa con i genitori, può avere benefici sulle capacità linguistiche del bambino in italiano.