La Lettura Dialogica in classe

Riportiamo qui l’impostazione generale del metodo della Lettura Dialogica ad uso degli insegnanti e, nella seconda parte di questo articolo, lo schema-guida essenziale per applicare la Lettura Dialogica in classe.

Gli strumenti base per la Lettura Dialogica sono il libro per bambini e l’Insegnante. Da notare che proprio l’apparente semplicità della Lettura Dialogica favorisce una condizione di dialogo in quanto mette immediatamente a proprio agio i bambini. Abitualmente l’insegnante siede al centro e i bambini si siedono intorno.

l libro può essere un qualsiasi libro per bambini acquistato in Libreria o ad esempio su Amazon.it. Il fattore deciso nella scelta dell’Insegnante deve essere un libro per bambini di qualità, cioè che abbia dei contenuti validi, ben fatti e possibilmente scritti da autori di qualità. Tre esempi per tutti, ma naturalmente ve ne sono molti altri per bambini più piccoli e a prevalenza d’immagini indicati in questo sito o di scelta dell’insegnante: Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry oppure Il Guardiano delle Stelle, Il viaggio di Anais insieme al vento di Davide Amante, Alice nel mondo delle Meraviglie di Lewis Carroll. La scelta di un libro di qualità è fondamentale nella Lettura Dialogica in quanto assicura contenuti non ripetitivi, non banali ma che permettono al bambino una visione ampia della realtà e profonda su cui è possibile avviare un dialogo in classe.

Il dialogo con l’insegnante e fra i bambini è il secondo fattore essenziale nella Lettura Dialogica ed esso dipende esclusivamente dalla capacità e volontà dell’insegnante. Questi dedica un tempo predeterminato con i bambini o i ragazzi indicativamente mezz’ora o un’ora, e comincia la lettura del libro. Ma presto, dopo aver letto pochi paragrafi, il genitore interrompe la lettura e propone ai bambini di parlare di quanto si è letto fino a quel punto. Questo è il momento fondamentale della Lettura Dialogica perché l’insegnante stimola i bambini a esprimere la loro opinione e discutere intorno al libro e mette se stesso in secondo piano, cioè lascia il campo libero ai bambini per esprimere ogni pensiero che desiderano intorno a quanto si è appena letto nel libro. I bambini vengono così stimolati al dialogo ma anche ad elaborare un proprio pensiero intorno al libro con parole ed espressioni proprie. L’insegnante si limiterà a confermare che le espressioni e le parole usate dal bambino siano corrette e coerenti e semmai a fornire al bambino sinonimi o altre espressioni per definire ciò che vuole dire, aiutandolo così ad ampliare il proprio vocabolario e capacità di espressione. Durante questo procedimento si instaura quindi un dialogo c costruttivo fra l’insegnante e i bambini, intorno a un tema preciso e condiviso che è quello del libro. La discussione contribuisce allo sviluppo della relazione con l’insegnante ma anche alla presa di coscienza di sé del bambino. Inoltre la discussione si estende alla partecipazione di tutti i bambini presenti. In tal modo il bambino, oltre a sviluppare le proprie capacità espressive, sviluppa anche una maggiore maturità relazionale e di conseguenza comportamentale, che si riflette anche nelle relazioni con i coetanei.
Durante il dialogo insegnante-bambino è importante che il bambino prenda la direzione che desidera e che ogni suo pensiero venga rispettato e anzi che l’insegnante intervenga soltanto fornendo aiuto al bambino quando mostra difficoltà ad esprimere il proprio pensiero. Il bambino può infatti così sviluppare argomenti paralleli alla storia del libro e addirittura costruire degli scenari diversi da quelli proposti dal libro.

I benefici della Lettura Dialogica sono evidenti nei bambini più piccoli (dai 3 anni in avanti) fino ai ragazzi di 12 anni. Il metodo resta valido in tutte queste fasce d’età, ciò che cambierà sarà il libro stesso che, nei bambini più piccoli, sarà scelto dall’insegnante fra i libri in cui l’immagine prevale rispetto all’estensione del testo, e man mano che sale l’età del bambino si darà sempre più importanza al testo e meno all’immagine. Nei libri con prevalenza di immagini, così come nei libri con prevalenza di testo, è fondamentale però scegliere libri di contenuto, validi e che offrano una visione estesa della vita, non ripetitivi né banali. I libri segnalati in questo sito sono adatti alla Lettura Dialogica.


Lo schema essenziale del metodo sulla lettura dialogica nelle scuole prevede che essa sia applicata dall’insegnante con bambini individualmente o in gruppi, oppure sia applicata da un lettore esterno invitato in classe.

Vi sono due metodi, il primo segue un procedimento più rigido ed è quello classico elaborato negli anni ’80, particolarmente adatto ai bambini più piccoli; il secondo segue un procedimento meno rigido ed è quello più recente elaborato dallo scrittore Davide Amante insieme alla collaborazione di alcune scuole ed è più adatto ai bambini dai 6 anni ai 12 anni di età.

Metodo per i bambini più piccoli
Il metodo prevede che l’adulto costituisca un momento di lettura apposito e legga in classe un libro ai bambini riuniti intorno. Nel corso della lettura l’adulto introduce 5 stimoli che coinvolgono i bambini secondo lo schema CROWD (iniziali inglesi di ciascuno stimolo):

  • Completamento (Completion): il bambino completa con una parola coerente con la storia lo spazio bianco al termine della frase. 
  • Richiamo (Recall): L’adulto domanda al bambino circa un libro che gli ricordi quello che si sta leggendo. Laddove il bambino non abbia a memoria un libro, gli si chiede di una esperienza personale.
  • Apporto (Open-ended): l’adulto incoraggia il bambino a commentare i disegni.
  • Informazione (W questions) l’adulto incoraggia il bambino a fare domande riguardanti la storia che si sta leggendo.
  • Espansione (Distancing): l’adulto associa insieme al bambino la storia ad esperienze di vita ricollegabili al libro.

Questi stimoli vengono usati dall’adulto durante la lettura, che si svolge secondo una metodica precisa, denominata PEER (iniziali inglesi di ciascuno punto):

  • Stimola (Prompt): l’adulto stimola il bambino a dire qualcosa circa il libro che si sta leggendo.
  • Valuta (Evaluate) L’adulto valuta la risposta.
  • Espandi (Expand) L’adulto espande la risposta del bambino introducendo nuovi concetti e pun ti di vista sulla storia.
  • Ripeti (Repeat): l’adulto ripete lo stimolo al bambino, invogliandolo a dire qualcosa circa la storia che si sta leggendo.

Man mano che il bambino acquisisce maggiore familiarità con il libro, l’adulto legge meno, tende ad ascoltare di più e usa gradualmente suggerimenti di livello più alto per incoraggiare il bambino ad andare oltre la denominazione degli oggetti nelle immagini per dedicarsi maggiormente a ciò che sta accadendo nelle immagini e come ciò riguarda le esperienze personali del bambino.

Metodo per i bambini più grandi
Questo metodo si avvale sempre delle sequenze CROWD e PEER ma introduce e una maggiore libertà di interazione. L’insegnante da una maggiore importanza al punto di vista dello studente e permette allo studente di costruire una propria storia, se lo desidera interpretando e variando il tema stesso del libro, fino al punto di ricostruire una storia a se stante, parallela al libro. In questo metodo l’elemento creativo è fortemente stimolato.

Il metodo prevede la sequenza READ (iniziali inglesi di ciascuno punto):

  • Leggi (Read): l’insegnante legge insieme agli studenti il testo.
  • Espandi (Expand): l’insegnante espande insieme allo studente la storia ad esperienze di vita reali e concetti analoghi.
  • Associa (Associate): l’insegnante e gli studenti associano la storia letta a nuovi e diversi concetti e punti di vista
  • Sviluppa (Develop): gli studenti, su stimolo dell’insegnante, sviluppano una storia che partendo dal libro letto, prende uno sviluppo autonomo.

Questo metodo, più adatto a libri dove il testo è più consistente o ha carattere prevalente, è estremamente stimolante per i bambini o i ragazzi in quanto non solo stimola la loro curiosità nel cercare associazioni logiche con la storia che stanno leggendo ma aiuta anche a concretizzare questa attività creando nuovi e diversi punti di vista intorno a una storia condivisa, quindi entro confini ben precisi di riferimento, che sono quelli dati dal libro stesso che si sta leggendo. Come sostiene il romanziere Davide Amante, il metodo READ che ha sviluppato, aiuta i più giovani a comprendere ed elaborare ma soprattutto a condividere nell’ambito del gruppo la loro creatività e ad accettare ed esplorare diversi punti di vista su un tema condiviso. In sostanza con il metodo READ la creatività viene instradata in modo concreto e produttivo, incoraggiando gli studenti ad andare oltre il libro che si sta leggendo per dedicarsi a un’indagine individuale sulla proprie esperienza.

Entrambi i metodi hanno il pregio di sviluppare le capacità relazionali dei bambini e ragazzi.